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Nokia: l’assemblaggio si sposta in Asia, 4000 posti di lavoro tagliati in Europa

La rivoluzione interna di Nokia è appena cominciata: Windows Phone, Symbian Belle, Meego sono solo i primi segni di cambiamento della casa finlandese intenta a conquistare il primato di maggior casa mondiale produttrice di smartphone.

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Proprio pochi giorni fa, Nokia ha annunciato che l’assemblaggio dei suoi smartphone si sposteranno dall’Europa all’Asia. I posti di lavoro tagliati in Europa sono circa 4000 ma consentiranno a Nokia di spostare le catene di assemblaggio vicino ai propri fornitori di componenti Hardware. Gli stabilimenti interessati sono quelli di Komarom, in Ungheria, Reynosa, in Messico e Salo, in Finlandia; codesti stabilimenti, tuttavia, continueranno il proprio operato anche se con una forza lavoro minore di 4000 operai.

Questa scelta consentirà a Nokia di vendere i propri smartphone ad un prezzo più concorrenziale, dato che un operaio asiatico ha costi minori rispetto ad uno europeo, in modo da attrarre maggiori clienti all’acquisto dei nuovi prodotti.

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  1. Dome ha detto:

    Microsoft ha creato un sito User Voice per le richieste di applicazioni sul marketplace.
    http://wprequests.uservoice.com/forums/149122-general/filters/top

    Consiglio sempre di controllare che non ci siano già nei TOP le app che si vogliono richiedere…

  2. Daniele Baldanza ha detto:

    Scelta dolorosa ma inevitabile…

    • marco ha detto:

      Forse la cosa che meno sopporto è sentire parlare le persone comuni, sempre più spesso con stipendi bassi se non bassissimi, come degli amministratori delegati. Di inevitabile ci sono solo le tasse e la morte cit.

      • Daniele Baldanza ha detto:

        Il mondo oggi è questo, si guarda solo al profitto, e si calpesta tutto il resto… ma la colpa non è certo di Nokia.
        La colpa è del sistema, quel sistema che noi stessi abbiamo voluto

  3. Ren ha detto:

    Con questa mossa, cara Nokia, sei caduta in basso come Apple Nike e tante altre multinazionali. Sfruttare la manodopera a basso costo e togliere il lavoro a 4000 persone per. il proprio tornaconto é una strategia tanto semplice quanto poco pensata. Con la capacità che ha questa grande azienda avrebbero potuto soffermarsi a pensare ad un piano di certo migliore e meno radicale. Pessima notizia, Nokia era una delle poche a mantenere una certa correttezza di mercato e di morale.

  4. paolo ha detto:

    “questa mossa consentirà di vendere a un prezzo più basso”

    Balle, consentirà solo a loro di abbassare i prezzi di costruzione e di guadagnare di più perché credo che lo sanno tutti che i prezzi non caleranno mai per questo motivo come dimostrano altri fornitori già citati

  5. j-mac ha detto:

    La produzione non asiatica (o almeno parziale) era uno dei validissimi motivi per comprare nokia…

  6. Valmo ha detto:

    Ora nokia godrà (da parte mia) della stessa considerazione di cui gode la FIAT.
    Un operaio italiano prende 1000€ al mese, uno serbo 300. Ma la punto consta comunque 10-12000 euro.
    Si lamentano che non si può più produrre in Europa a causa dei costi di manodopera altissimi, chiudono stabilimenti quì, lasciano a casa persone, e vanno a produrre in Asia dove il costo della manodopera è 1/10, ma i prezzi dei prodotti rimangono uguali. Cialtroni.

    • Fabrizio ha detto:

      La Punto la fanno a Melfi, in Serbia ci faranno il nuovo monovolume. Cmq il concetto del tuo discorso è chiaro e condivisibile…

  7. Diego ha detto:

    Ragazzi, premesso che avete ragione! Però il problema è più ampio, cioè tutte le aziende fanno così, che dovremmo fare noi? Purtroppo finche non ci saranno dazi per i prodotti che vengono da questi paesi, tette le aziende faranno così, e proprio perchè sono tutte, è impossibile non comprare i loro prodotti.

    In Italia per contrastare questa cosa tolgono i diritti ai lavoratori, quindi si ritrovano a lavorare di più, ad avere meno tutele e guadagnare meno. Così non può continuare, speriamo che il modno prima o poi apre gli occhi!

    • Valmo ha detto:

      Semplicemente per quanto possa piacerci un prodotto di una di queste aziende, non lo si compra. Un conto è “compro un lumia 800 a 450€” e viene prodotto in EU con relativi costi di produzione (e dei vecchi nokia ne ho visti parecchi “made in france” o “made in hungary”) e magari ci può stare.
      Un conto invece è “compro il lumia 800 a 450€” e viene prodotto a hong kong o thailandia, con costi di produzione pari a 1/10 e diritti dei lavoratori in loco pari a 0.
      Faccio un esempio (non è flame contro apple, ma solo uno dei tanti e apple non è l’unica azienda che si sierve di quella fabbrica): la fabbrica cinese che ha in appalto la produzione delgi iphone ha un tasso di (mediamente) 18 SUICIDI all’anno di dipendenti. è normale secondo voi?

  8. Brizius ha detto:

    Il tumore del mondo moderno si ingrandisce!

  9. kais ha detto:

    pessima cosa.

  10. Fabrizio ha detto:

    Il problema è che è una guerra tra poveri e sempre di più lo sarà, finché ci sarà un paese disposto a far costare meno il lavoro, si chiami Cina o Vietnam o Malesia.
    Cmq i paesi dell’est hanno fatto chiudere negli anni passati tante fabbriche nei paesi dell’Europa occidentale, adesso sono loro a farne le spese. Prima o poi tocca a tutti.

    I prezzi al dettaglio resteranno i soliti e queste multinazionali tenderanno sempre a farsi gli sporchi affaracci loro, in barba alla povera gente che perde il posto di lavoro. La globalizzazione è questo e lo si sapeva fin da quando iniziarono le proteste dei No Global a Seattle nel 1999 e poi a Los Angeles nel 2000 e poi a Genova nel 2001. Il processo, pur giusto, di condividere le ricchezze con tutti i paesi che una volta erano stati sottosviluppati è stato troppo repentino e non è stato governato da nessuno, bensì lasciato in mano ai leoni del “mercato libero” (leggasi, volti al profitto sfrenato) e la faccenda ha dei risvolti grotteschi per due ragioni: la prima è che dopo l’avvio della globalizzazione selvaggia ci sono già state tre crisi finanziarie mondiali (torri gemelle, subprime e l’ultima crisi dell’euro, che non è ancora finita) senza che nessuno abbia mosso un dito per rimediare A MONTE a queste distorsioni; la seconda ragione è perché nessuno ha intenzione finora di mettere mano al sistema finanziario, il che farà in modo che altre crisi si ripresenteranno: E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO!!! A Genova i mass media ci chiamavano comunisti e anarchici, quando non avevano capito nulla, né la sinistra, né la destra… Saluti!!!

  11. simo ha detto:

    per già il prezzo del lumia è troppo alto in paragone ai samsung… per non parlare di iPhone che ha un prezzo OSCENO… e c’è gente che ancora si giustifica perchè “eh ma la qualità si paga…” ma andate a cagare

  12. Gabo ha detto:

    Che peccato…stiamo perdendo tutto…

  13. zago ha detto:

    Se continuano a mandare tutta la produzione in Asia poi in Europa chi avrà i soldi per comprare i loro prodotti?

  14. stefano ha detto:

    Ma l’autore dell’articolo un pelo di autocoscienza c’è l’ha?

    Sembra scritto a 4 mani da elop-ballmer.
    Se queste strategie servissero a far scendere i prezzi ci sarebbe un barlume di senso nel cacciare 4000 persone specializzate ma sappiamo tutti, anche l’autore dell’articolo, che servirà solo per presentare bilanci migliori l’anno prossimo, intascarsi lucrosissimi premi produzione e darsi pacche sulle spalle tra i membri del consiglio di amministrazione sbrodolandosi di complimenti tra loro.

    L’unica vera scelta è l’innovazione, queste strategie sono fatte da burocrati-ragionieri e quando finiranno di tagliare tutto il tagliabile?

  15. Monty81 ha detto:

    Poveri operai. Quando leggo che la forza operaia si sposta in asia, perchè là la gente viene tranquillamente sfruttata e malpagata, mi viene il voltastomaco. E’ proprio duro per le multinazionali, dover digerire i diritti umani!

  16. Giovannilombrd ha detto:

    Avete già detto tutto.. E i prezzi non scenderanno tranquilli, cazzo Nokia eri rimasta solo tu a salvarmi dalle cinesate sulle quali butta il sangue povera gente

  17. j-mac ha detto:

    Parlando un pò in outtopic c’è anche da dire che lo stato cinese con i soldi derivati da queste produzioni massacranti (per gli operai), riesce a costruire una città di 50.000 abitanti in 2 anni. Qua vorrebbero la stessa situazione lavorativa ma non riescono nemmeno a far funzionare la ferrovia se nevica. I sacrifici si possono anche fare se poi servono a qualcosa… e ve lo dico come persona che lavora da 4 anni di cui 2 passati a fare stage (non retribuiti) e periodi di tirocinio con rimborso spese (massimo raggiunto 400euro).

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